Si è tenuta a New York dal 5 al 9 giugno la conferenza delle Nazioni Unite sul tema “Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”.
Il cardinale Turkson –messo della Santa Sede- è intervenuto all’interno del ‘’Partnership Dialogue 3” intitolato: “Minimizzare e affrontare l’impatto dell’acidificazione degli oceani”.
Durante il suo intervento il porporato ha sottolineato l’importanza di una collaborazione tra nazioni interdisciplinare su tutti i livelli, l’imperativo morale di essere i custodi dell’Ecosistema, la necessità di una cura etica per l’ambiente attraverso un tipo di ecologia che integri armonicamente soluzioni sociali, economiche, culturali e che dia peso all’educazione in tutti i campi per favorire la trasmissione di tale deontologia attraverso i ricambi generazionali.
Turkson ha richiamato l’attenzione sulle popolazioni che vivono di pesca, che con gli effetti dell’inquinamento globalizzato e dell’innalzamento delle acque, vedono negarsi il diritto di esercitare lavoro ed avere accesso alla principale fonte di sostentamento e ricchezza. Da non sottovalutare anche la mancanza di acque potabili, circostanza particolarmente grave per quanto riguarda le popolazioni più isolate e/o povere.
“Questo vasto regno blu è il dono di Dio per noi. Siamone i gestori responsabili”, ha concluso il cardinale.
Per saperne di più leggi l’articolo scritto da Amedeo Lomonaco e pubblicato su Radio Vaticana
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